L’Ape Social, rivolto alle categorie di lavoratori in difficoltà con almeno 63 anni di età e 30 anni di anzianità contributiva può essere ancora richiesto. La domanda scade il 15 Luglio 2021. E’ già stata stabilita una proroga al 30 Novembre, ma in questo caso l’INPS prenderà in considerazione le domande, solo se non saranno esauriti i fondi a disposizione (che per quest’anno ammontano a 411 milioni di euro).
La domanda potrà essere presentata da chi raggiunge i requisiti durante il 2021 o da chi li ha già raggiunti negli anni precedenti e non ha mai fatto richiesta dell’Anticipo pensionistico.
Cos’è l’APE Sociale
L’articolo 1, commi da 179 a 186, della legge di bilancio 2017 e s.m.i. prevede un’indennità a carico dello Stato erogata dall’INPS a soggetti in determinate condizioni previste dalla legge che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero. L’indennità è corrisposta, a domanda, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, ovvero fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia di cui all’articolo 24, comma 6, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214 (c.d. legge Monti-Fornero).
Si tratta di una misura sperimentale in vigore dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2019, intesa ad accompagnare verso l’età pensionabile soggetti in determinate condizioni e soggetta a limiti di spesa.
La legge di bilancio 2021 ha prorogato il periodo di sperimentazione dell’APE Sociale fino al 31 dicembre 2021.
Requisiti
Per ottenere l’indennità è necessario che i soggetti in possesso delle condizioni indicate dalla legge abbiano, al momento della domanda di accesso, i seguenti requisiti:
- almeno 63 anni di età;
- almeno 30 anni di anzianità contributiva; per i lavoratori che svolgono le attività cd. gravose l’anzianità contributiva minima richiesta è di 36 anni. Ai fini del riconoscimento dell’indennità, i requisiti contributivi richiesti sono ridotti, per le donne, di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni;
- non essere titolari di alcuna pensione diretta.