CIR è la sigla che indica i Conti Individuali di Risparmio destinati ai piccoli investitori, questi CIR si pongono l’obiettivo di stimolare i risparmiatori italiani ad investire in titoli di stato.
I vantaggi si trasferiscono anche sulle finanze pubbliche.
I CIR non sono ancora disponibili e i dettagli tecnici per ciò che riguarda il progetto di legge al riguardo possono sempre venir cambiati a seconda del governo che si insedia.
I CIR sono conti correnti sui quali vengono diretti gli investimenti in titoli di stato, quali i BTP, emessi partendo dal 2019.
I destinatari di questo strumento sono le persone fisiche (quindi non le aziende).
Questi destinatari devono avere la loro residenza in Italia e attraverso i CIR possono trarre il beneficio di un’esenzione fiscale totale.
Le aziende come detto sono escluse dalla politica per la quale nascono i Conti Individuali di Risparmio, ma oltre alle aziende ne risultano escluse anche altre forme di persone giuridiche.
Si è accennato all’esenzione fiscale totale, ma cosa significa?
Nella sostanza che gli interessi delle cedole e le fortuite plusvalenze che derivano da una differenza favorevole tra l’acquisto ed il rimborso non vengono tassate sulle rendite finanziarie che nel caso dei titoli di stato è al 12,5%.
Basti pensare che per i Titoli Azionari la percentuale è del 26% per cui questi CIR risultano particolarmente favorevoli.