Whatsapp Reborn è un’app di terze parti che consente agli utenti ampliare le potenzialità di quella originale. Due mesi fa però Whatsapp ha deciso di dichiarare guerra a tutte queste app che iniziavano a minare seriamente la sua popolarità ricorrendo a vie legali. Inoltre gli account degli utenti che utilizzavano sia Whatsapp Reborn che Whatsapp Plus erano stati bloccati temporaneamente.
Nel giorno in cui la funzione delle chiamate ha fatto il suo ingresso ufficiale sui dispositivi Android, gli sviluppatori hanno anche decretato la “morte” di Whataspp Reborn. Si è arrivati all’epilogo finale in meno di sette giorni. Solo il 24 Marzo infatti era arrivata la versione 1.80 di Whatsapp Reborn. L’aggiornamento consentiva proprio di effettuare delle telefonate. Molti ricordano che Whataspp Reborn è nata da Whatsapp Plus che consentiva di inviare messaggi in maniera totalmente gratuita. Sicuramente, pagare la somma annuale che corrisponde al costo di un solo caffè al bar, non piace a molti utenti. Le app di terze parti di cui abbiamo parlato nell’articolo non solo sono gratuite ma non hanno nemmeno banner pubblicitari (questo grazie al ban-proof).
Cercare di restare in cima alle preferenze è molto difficile. Il mercato delle app di messaggistica istantanea è sempre in fermento. Però il 29 Marzo gli sviluppatori di Whatsapp Reborn, sul loro account Google+ hanno condiviso un post in cui hanno spiegato di aver interpretato male la lettera inviata dal quartier generale di Whatsapp in cui si imponeva la sospensione del loro servizio. (Ignoranza o furbizia?) Inoltre hanno raccontato di aver ricevuto un secondo richiamo il 23 Marzo ma di averlo letto solo dopo il rilascio della nuova versione. Alla fine Whatsapp Reborn e Whatsapp hanno risolto la loro controversia con un accordo di tipo extra-giudiziale. Gli account precedentemente bloccati potranno ritornare attivi solo se gli utenti utilizzeranno l’app originale. Inoltre tutte le attività svolte con WhatsApp Reborn verranno perse senza la possibilità di essere recuperate.