E’ di oltre 110 i miliardi di dollari il fatturato realizzato da Google nel corso del 2017 e gran parte del contributo è da attribuire al servizio pubblicitario che ha rivoluzionato il web marketing, ormai 15 anni fa. L’avvento del servizio di Google AdSense, collegato ad AdWords, ha permesso, infatti, ai due fondatori Larry Page e Sergey Brin di monetizzare tutto il traffico che Google riusciva a dirigere verso altri siti web. Vediamo come funziona e perchè oggi è considerato uno strumento indispensabile per tutti i Responsabili del Web Marketing delle aziende di tutto il pianeta.
Il core business di Google si basa sulla vendita di pubblicità contestuale. L’utente visualizza la pubblicità di una data azienda, solo se ha digitato una parola chiave che presenta un qualche tipo di associazione con i prodotti o i servizi dell’azienda promotrice. Questo sistema viene gestito in modo automatico da un programma che Google ha battezzato col nome di AdWords (Advertising Words). Questo sistema permette ad ogni grande e piccola azienda, ma anche al piccolo commerciante, di acquistare direttamente online una campagna pubblicitaria nella quale sarà l’interessato stesso a scegliere le caratteristiche principali (testo dell’annuncio, ricerche da associare e offerta massima per singolo visitatore) e i budget massimi di spesa.
Google AdSense: il lancio nel 2003
L’idea di offrire agli inserzionisti un sistema così democratico e funzionale come AdWords, nacque nel 2001. Il progetto, però, fu rivisto e migliorato agli inizi del 2002. Non fu un caso che proprio in quegli anni, Google Inc. iniziò ad avere un bilancio in attivo. La svolta decisiva, che avrebbe ulteriormente ingrandito Google sotto tutti i punti di vista, avvenne nel Marzo del 2003, quando fu lanciato per la prima volta un nuovo programma per la pubblicità chiamato AdSense. AdSense ha permesso a Google di entrare in un nuovo mercato, quello della cessione del servizio di AdWords in syndication (ovvero la cessione ad altri siti del proprio servizio).
Grazie ad AdSense, Google riuscì a costruirsi una nuova e importante rete distributiva che sarebbe diventata la seconda più imponente risorsa di Google, dopo la propria infrastruttura: la sua rete di inserzionisti. Dal 2003 fino ad oggi, qualsiasi editore (grande o piccolo) che abbia un sito web può fare domanda per entrare a far parte del programma AdSense e ricevere una percentuale sui ricavi, provenienti dalle vendite pubblicitarie, direttamente da Google. AdSense permette agli editori web di avere pubblicità contestuale ai contenuti del sito stesso.
Oggi Google AdSense conta circa 2 milioni di editori iscritti, che pubblicano quotidianamente gli “annunci di Google” contestuali all’interno delle proprie pagine web.
Dall’anno della sua nascita ad oggi, AdSense ha riscosso grandissimo successo. Decine di migliaia sono gli editori web che hanno aderito al programma e che beneficiano dell’imponente rete di inserzionisti pubblicitari di Google. I numeri sono destinati a crescere. Oggi Google AdWords è tra le prime voci dei budget dedicati alle spese pubblicitarie di ogni responsabile web marketing che si rispetti. Le basi fondanti del marketing – un’industria da $100 miliardi che fa funzionare quasi tutte le aziende del pianeta – si stanno spostando lentamente verso un nuovo modello, ispirato al semplice fatto che ci siano persone a caccia di qualcosa su un motore di ricerca.
La quotazione in Borsa di Google nel 2004
Il 19 Agosto 2004, con il codice telematico GOOG, Google fu quotata in borsa sul mercato del NASDAQ a $85 per azione. Il numero iniziale di azioni disponibili per l’offerta pubblica aveva un valore di 2.718.281.828 dollari, ovvero 1 miliardo moltiplicato per “e” (il numero di Eulero o costante di Nepero), quello che in matematica è considerato uno dei numeri più famosi. Le contrattazioni iniziali fecero immediatamente salire l’azione di $15, raggiungendo quota $100 e registrando in un solo giorno un bel + 18%. In definitiva, Google raccolse in borsa $1,67 miliardi e acquisì un valore di mercato pari a $23,1 miliardi.
La quotazione in borsa fece di Google una delle pochissime aziende al mondo a vantare un eccezionale tasso di dipendenti milionari, almeno uno su cinque. Questa situazione deriva dal fatto che nei primi anni di vita l’azienda integrava le modeste retribuzioni con larghe elargizioni di stock option.
Oggi Alphabet vale circa $ 1.188, un balzo di oltre 1.000 dollari per azione dall’ingresso in Borsa nel 2004, quando valeva “solo” 85 dollari per azione.
Don’t Be Evil: guadagnare senza fare del male a nessuno
“Don’t Be Evil“, letteralmente “non essere cattivo”, è il motto di Google. Venne coniato per la prima volta da Sergey Brin e sta a significare l’intento della stessa azienda di non usare i dati per scopi malevoli e comunque mantenere un codice di condotta leale e “dalla parte dei buoni” . La cultura del “sii buono in ogni cosa che fai” accompagna ogni singola azione, ogni singola decisione, ogni singola idea che proviene da tutti gli uomini di Google. Larry e Sergey sostengono che prima di sviluppare una qualsiasi idea è necessario capire se questa possa “nuocere” a qualcuno.
Potremmo riassumere il tutto utilizzando una semplice espressione: guadagnare senza fare del male a nessuno. Nelle menti di tante persone questa cultura si contrappone al modo di operare della Microsoft, spesso al centro di dispute legali a causa del suo status di monopolista nel settore dei sistemi operativi per personal computer. Questa è una delle tante ragioni che ha spinto decine di brillanti ingegneri a lasciare Microsoft per approdare al GooglePlex.
L’andamento del titolo GOOGLE dal 2004 al 2018
Le rilevazioni “medie” sono prese nei mesi di Agosto.
- Agosto 2004: $ 85
- Agosto 2005: $ 140
- Agosto 2006: $ 185
- Agosto 2007: $ 250
- Agosto 2008: $ 240
- Agosto 2009: $ 230
- Agosto 2010: $250
- Agosto 2011: $ 260
- Agosto 2012: $ 280
- Agosto 2013: $ 335
- Agosto 2014: $ 570
- Agosto 2015: $ 640
- Agosto 2016: $ 780
- Agosto 2017: $ 900
- Luglio 2018: $ 1.188
Come si evince dall’andamentale, il titolo è sempre cresciuto, eccezion fatta per il periodo 2008-2009, interessata dalla grande crisi americana dei mutui subprime, successivamente seguita dalla profonda crisi finanziaria ed economica che ha interessato l’intero mercato mondiale subito dopo il fallimento della Banca d’Affari americana “Lehman Brothers”.