Whatsapp, l’app di messaggistica istantanea più utilizzata al mondo, presenta diverse regole e divieti che praticamente nessuno conosce né rispetta. Un po’ come il limite di 13 anni per Facebook, insomma, ci sono regole che sembrano create apposta per essere violate.
WhatsApp, infatti, sarebbe addirittura vietato, ai ragazzi di età inferiore ai 16 anni. Ma è proprio utilizzato di più dai giovanissimi! Infatti, come si apprende da un recente sondaggio Mec-Skuola.net, il 70 per cento dei ragazzi con meno di 16 anni usa WhatsApp tutti i giorni, più volte al giorno.
L’app, inoltre, è vietata anche agli utenti che si collegano da paesi ritenuti “simpatizzanti dei terroristi” da parte della Casa Bianca. Ed è ovviamente vietato inviare messaggi con contenuti offensivi, razzisti e pornografici – ma noi tutti sappiamo quanto su Whatsapp siano diffusi i video porno e le foto osé, spesso oggetto di mercimonio.
Vietato anche inviare materiale illegale e diffamatorio o comunque di tipo dannoso. I classici termini d’uso che però nessuno si prende la briga di leggere né tantomeno di rispettare. Se però ricevete messaggi di minaccia o insulti razziali e offensivi della vostra persona, avete il diritto di segnalarlo alle autorità: le condizioni d’uso di WhatsApp parlano chiaro in merito. Insomma, per ogni evenienza e per cautelarsi, è sempre meglio essere informati sui propri diritti. Ecco perché vi offriamo il link ai Termini di Servizio di WhatsApp.
Le app di messaggistica non sono terra di nessuno: ci sono delle regole e vanno rispettate. Di sicuro, Facebook sa come farle rispettare, anche oltreoceano!